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RICOMINCIAMO DA CAPA

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 6 mag 2021
  • Tempo di lettura: 8 min

«Non ho appeso il microfono al chiodo» così il cantautore e rapper pugliese Michele Salvemini, in arte Caparezza, rompe il suo silenzio nel giorno del suo compleanno annunciando che presto uscirà un nuovo disco. Da quel momento sono passati mesi e mesi, finché un giorno, sul suo profilo Instagram, si fa risentire dicendo che a mezzanotte ci sarebbero state novità grosse. A mezzanotte del 31 marzo 2021 viene ufficialmente annunciato il suo ottavo album studio chiamato Exuvia e lo fa regalandoci in quello stesso momento il primo singolo, nonché title track del disco.

Prima di parlare del suo nuovo disco può essere utile chiedersi: com'è arrivato a essere l’artista che conosciamo? Caparezza è un artista che ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo, partendo dal rap old school e arrivando a portare canzoni di generi completamente diversi tra loro all’interno dei suoi lavori ma riuscendo ad unirli come tasselli di un puzzle gigantesco, perfetto in ogni sua sfumatura. Di base i temi che Caparezza tratta in tutta la sua discografia riguardano sempre la critica sociale su argomenti molto vari, tra i quali politica, mercato musicale, in molti casi anche del menefreghismo e della superficialità dell’individuo medio.


Per quanto sia un cantautore eclettico e pieno di sfumature differenti, è possibile suddividere la sua carriera in quattro fasi in base alla sua produzione musicale: da Mikimix a ?! (anni 1995-2000); da Verità Supposte a Habemus Capa (anni 2003-2007); da Le Dimensioni Del Mio Caos a Museica (anni 2008-2015), ; da Prisoner 709 a Exuvia (dal 2017 fino a ora).


1. Caparezza?! (1995 - 2000)

La carriera di Michele parte ufficialmente nel 1995 sotto lo pseudonimo “Mikimix”, prima conducendo un programma musicale con Paola Maugeri “Segnali di Fumo”, poi partecipando due volte a Sanremo Giovani (edizioni ’95 e ‘96) con due brani tratti dal suo album d’esordio Tengo duro e infine a Sanremo 1997 nella categoria “Nuove Proposte”, presentando il singolo estratto dal suo secondo ed ultimo album La mia buona stella, pubblicato sotto l’etichetta Columbia Records.

Non raggiungendo risultati soddisfacenti, decide di tornare nella sua città natale per Ricominciare da Capa. Da lì, Michele, diventato ufficialmente “Caparezza” (in molfettese significa letteralmente “testa riccia”) pubblica due demo dai quali verranno estratti i brani che formeranno nel 2000 il suo album di debutto ?! (2000). Il disco ebbe un discreto successo, anche grazie al singolo La fitta sassaiola dell’ingiuria, brano più ricordato dell’album nonché canzone che vede la collaborazione di Angelo Branduardi, che gli concede di poter campionare una strofa di Confessioni di un malandrino.


2. La fama e le prime incomprensioni (2003 - 2006)

Con l’uscita del suo secondo album studio Verità Supposte (2003) vediamo una grande crescita commerciale, soprattutto dato da due dei quattro singoli estratti, ovvero Vengo Dalla Luna e, soprattutto, Fuori Dal Tunnel canzone accompagnata da diverse incomprensioni: il brano è stato scritto come una critica al divertimentificio, cioè la concezione di doversi svagare secondo delle regole preimpostate, l’obbligo di divertirsi secondo convenzioni sociali difficili da sradicare. Eppure, il pezzo diventò un vero e proprio tormentone estivo, tanto da essere utilizzato come inno del divertimentificio, cosa che ovviamente non fu per niente apprezzata dal rapper. A livello stilistico si nota una grande evoluzione, dove il rap non è più accompagnato da beat e campionamenti semplici simboli del suo debutto, ma cominciano a farsi sentire le sue grandi influenze che spaziano dal rock al metal, dalla musica classica all’elettronica; per quanto riguarda mood delle canzoni e testi vediamo una grande prevalenza di temi e situazioni abbastanza grottesche, vicine alla commedia all’italiana, sfruttati ad hoc per creare velate critiche sociali di diverso genere.

In Habemus Capa (2006) si vede un vero e proprio sequel dell’album precedente, dove è presente sia un’estremizzazione dello stile già utilizzato che una presenza più imponente della vena rock dell’artista.

A 16 anni le opzioni sono 2 visto che / O diventi pugile o diventi come me / Che sono debole, che non ho regole / Che ho roba demodè, che detesto il cliché / Dell'uomo che non deve chiedere mai / Dato che se non chiedi non sai / Dato che adoro Wharol e Wilde / Dato che se mi cerchi mi troverai / Nel viavai di un gay pride / Ma sappi che se mi provocherai sono guai / Dottor Jackill diventa Mr Hide / E t' ammazza stecchito col Raid
(La Mia Parte Intollerante in Habemus Capa, 2006)

3. Concept album (2008 - 2014)

Con la pubblicazione del libro di racconti Saghe Mentali, Caparezza da inizio a un grande cambiamento a livello di organizzazione della propria musica, dando ai propri lavori dei concept ben precisi. Il primo della lista è Le Dimensioni Del Mio Caos (2008), nato come colonna sonora di un racconto contenuto nel libro, per questo definito da lui stesso come "fonoromanzo". Primo reale concept album, Caparezza racconta una storia a dir poco surreale che vede protagonisti diversi personaggi alquanto grotteschi come l’Uomo Qualcuno, Luigi Delle Bicocche e situazioni particolari come un varco spazio-temporale creato dalla distruzione di una chitarra e la costruzione di uno spazioporto. Il quarto disco del rapper pugliese è sicuramente il progetto che contiene tra le canzoni più famose della sua carriera, tra le quali Abiura Di Me, Vieni A Ballare In Puglia (protagonista di un’altra spiacevole incomprensione) e Eroe (storia di Luigi Delle Bicocche).


In particolare, Vieni A Ballare In Puglia è stata pesantemente attaccata dai suoi conterranei poiché definita come una canzone d’odio nei confronti della loro terra. Nella realtà dei fatti è l’esatto contrario, come dichiarato da Caparezza stesso in un’intervista al programma televisivo “Parla con Me”, andato in onda su Rai Tre:

«io vivo in quel territorio, so quali sono i pericoli della diossina, […] queste cose non vanno taciute, perché non significa mettere in cattiva luce la propria regione, ma parlare di queste cose significa mettere in buona luce la propria forza sociale e cercare di far capire che si può vivere in una regione meravigliosa come la Puglia però con un’attenzione profonda verso l’ambiente e verso la propria salute.»

Successivo al fonoromanzo troviamo Il Sogno Eretico (2011), primo disco della sua carriera a essere certificato come disco di platino. L'album si compone di canzoni basate principalmente su personaggi storici e delle loro imprese che spesso le hanno portate a essere bistrattate, ripudiate o addirittura uccise. Ogni brano è collegato da piccoli intermezzi che rendono il lavoro un disco da ascoltare tutto d’un fiato. Ultimo di questa fase, Museica (2014), da molti considerato uno dei punti più alti dell’artista. Di certo Museica è uno dei lavori più particolari che nasce dall’idea di voler unire la musica alle opere d’arte, infatti il disco è strutturato come se fosse una guida di un museo (da qui il gioco di parole tra musica e museo) e a ogni canzone viene affiancata un’opera precisa.

Non è vero che la lingua ferisce più della spada, è una cazzata / Cosa pensi tenga più a bada, rima baciata o mazza chiodata? / Non c'è dittatore che abdichi perché persuaso/ Pare che più nessuno sappia nemmeno che significhi abdicare, ma di che parliamo?
(Argenti Vive in Museica, 2014)
"Virgilio respinge Argenti nel fiume Stige" illustrazione di G.Doré che ha ispirato la canzone

4. Tormento e liberazione (2017 – in corso)

Durante il secondo tour per Museica, Michele sviluppa uno dei peggiori disturbi che un artista possa subire: l’acufene, ovvero la percezione di un rumore (detto anche "effetto Larsen" o "feedback acustico") avvertito dalle orecchie o nella testa in assenza di uno stimolo acustico esterno, può essere di diverso genere ma solitamente è un ronzio continuo. Da quel momento trascorrerà un forte periodo di depressione che lo porterà persino a pensare di chiudere completamente con la musica.

Fortunatamente succede il contrario e dopo questo periodo particolarmente buio nasce Prisoner 709 (2017) un lavoro completamente diverso da quello a cui siamo stati abituati: un disco molto introspettivo, meno critica sociale e più Michele, suddiviso in capitoli partendo dalla prigionia, passando dalla follia e concludendo con l’evasione da quella cella mentale. L’opera presenta continui riferimenti al suo problema, contornati da attimi di respiro ma anche da cupe rappresentazioni del suo stato d’animo. Doppio disco di platino, Prisoner 709 è senza dubbio il vero capolavoro del rapper, dove vediamo estensioni nuove delle sue influenze, nuove influenze che si aggiungono e temi importanti trattati in maniera molto meno ironica e tanto altro. Caparezza non ha mai lontanamente abituato il suo pubblico a delle canzoni che parlano di sé, mentre in questo disco troviamo molte informazioni riguardante il suo stato d’animo dei 3 anni precedenti all'uscita dell'album nel 2017.

So come ama Larsen e so com'è ammalarsene / So che significa stare in un cinema con la voglia di andarsene / Contro Larsen, l'arsenale / Non pensavo m'andasse male / Solo chi ce l'ha comprende quello che sento nel senso letterale / E poi non mi concentro, mi stanca / Sto invocando pietà, Larsen / Il suono del silenzio a me manca / Più che a Simon e Garfunkel / Nel cervello c'è Tom Morello che mi manda feedback / Hai voluto il rock? Ora tienilo / Fino alla fine”
(Larsen in Prisoner 709, 2017)

Infine abbiamo Exuvia (in uscita il 07/05/2021) che si presenta come sequel diretto di Prisoner. Del disco conosciamo ancora soltanto la title track, il secondo estratto La Scelta, e anche quello che sarà il concept del nuovo lavoro: come spiegato su Instagram da Caparezza nel suo profilo ufficiale, Exuvia nasce appunto come «rito di passaggio di un fuggiasco appena evaso dalla prigionia dei tempi andati per lasciarsi inghiottire da una selva in cui far perdere le proprie tracce» e il nome deriva appunto dall’exuvia, ovvero ciò che rimane di alcuni insetti quando fanno la muta, quindi calco perfetto di quello che l’individuo era e che si lascia alle spalle.

Ormai manca pochissimo all’uscita di Exuvia e per quanto si sappia a cosa si rifersice il titolo e quindi da dove parte l’idea dell’album, ci sono cose che possono rendere perplessi, come il fatto che il primo singolo estratto dal disco sia l’ultima traccia dell’album oppure perché La Scelta tratti della scelta, appunto, di lasciare la carriera musicale per dedicare il proprio tempo alla famiglia o continuare nonostante le grandi avversità, parlando di Mark Hollis (frontman dei Talk Talk) e Ludwig van Beethoven.

Per quanto riguarda la seconda, la teoria più scontata è che questa sia una domanda che continua ad attanagliare la mente del rapper, quindi scegliere se lasciare o continuare dopo 8 album (10 se consideriamo anche Mikimix). Per la prima, invece, la questione è molto più complicata. Se si pensa a come Caparezza organizza l’uscita dei singoli pre-release dell’album, è bene o male la stessa modalità utilizzata per Prisoner 709, cioè presentare come singoli estratti la canzone che dà il titolo all'album come prima e una più radiofonica come seconda. Quindi, semplicemente, il team avrà deciso di seguire la stessa linea, ma è possibile fare anche una mini-teoria sul brano Exuvia: è il brano finale del disco, ma alcune parti del testo fanno pensare il contrario.

Sottoposto al rituale, obbedisco Come fosse il rituale di un sottoposto E comincio a cantare il mio nuovo disco Come queste cicale dal sottobosco
(Exuvia in Exuvia, 2021)

Il testo parla della fuga da una prigione, l’impossibilità di tornare indietro (esattamente come in Autoipnotica effettivo finale di Prisoner 709) e la mancata voglia di provare a tornare indietro. La teoria è che il singolo può essere visto come finale poiché il disco sembra virare sul come si arriva alla cosiddetta “muta” o cambio di pelle ma potrebbe essere più corretto vederlo come inizio dell’album dati i troppi riferimenti a quello che è il finale del lavoro precedente, come se Caparezza volesse ricominciare la storia da dove ci siamo lasciati.

Ovviamente è impossibile esserne certi ma, alla fine dei conti, non ci resta che aspettare ancora qualche ora per avere almeno una risposta in più.


A cura di Gabriele Masone

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