top of page
Cerca
Immagine del redattoreRedazione

LA CORONA-CRISI IN OLANDA

Quando a gennaio era noto che circolasse una specie di virus in Cina, nessuno in Olanda era preoccupato “tanto non arriva in Europa”. Quando arrivò a fine gennaio nessuno sembrava sconvolto e si continuava a scherzare e a far batture, inconsapevoli del pericolo in agguato. Anche il governo sottovaluta la futura crisi e l’Olanda agisce moderatamente: i dottori applicano un obbligo di notifica dell’accertamento del possibile Coronavirus con un paziente. Inoltre, la KLM annulla tutti i voli a Cina. Il virus in Europa si diffonde lentamente e dunque il Gabinetto vede poche ragioni per rafforzare le misure. La situazione cambia alla fine di febbraio, quando il numero d’infezioni in Italia aumenta sensibilmente. Poi il 27 febbraio viene registrato il primo contagio di Coronavirus in Olanda, si tratta di un uomo che è stato in Italia. Poco dopo viene constatato un secondo caso di contaminazione, una donna residente in un comune collegato ad Amsterdam. È un paese vicino al quartiere dove sono cresciuto e dove abitano i miei genitori. In quel momento ci si rese conto come il Corona fosse arrivato molto vicino in un paio di giorni. Il 2 marzo ho iniziato a lavorare come consulente di vendita per un’agenzia di distacco ad Amsterdam sud-est. Il lavoro era nuovo e impegnativo e quindi ero concentrato soprattutto su questo aspetto. Inizialmente ho notato che diversi colleghi facevano tante battute sul Coronavirus. Successivamente è un po’ difficile da capire, ma forse sembrava tutto innocuo e surreale; d’altra parte il 6 marzo è morta la prima persona a causa del Coronavirus e a volte pensavo: “Nessuno scherzerà più quando uno dei nostri nonni sarà il prossimo.” In quel momento ufficialmente il numero d’infezioni è già più di 100, ma in realtà era molto maggiore. I focolai si trovano nelle provincie meridionali del Brabante Settentrionale e del Limburgo. Per spiegare la causa dei focolai bisognerebbe prima fare un riferimento alla storia. Più di 2000 anni fa i Romani costruivano un impero gigante. Non arrivavano tuttavia oltre il Reno, fiume che passa proprio attraverso l’Olanda. Nell’anno 312 l’imperatore Costantino si è convertì alla cristianità. Nonostante il potere decrescente dei Romani, la cristianità come religione ufficiale dell’impero romano ha lasciato tuttavia tracce nella comunità locale. Dopo l’epoca romana è nato il regno franco nel sud del Reno, in cui la cristianità si espandeva ancora di più. Dopo, la cristianità si è stabilizzata anche nel nord ma in forma di protestantismo. E ora torniamo al 2020. Il sud d’Olanda è cattolico di origine, si celebra il carnevale ogni anno e quest’anno la festa era alla fine di febbraio. Larghi gruppi di olandesi erano tornati dagli sport invernali nell’Italia settentrionale all’inizio di questo mese e dovrebbero aver portato il virus senza accorgersi. Il carnevale è molto popolare e il virus si è propagato in questa occasione. Anche alcuni miei amici di Amsterdam sono andati ad Eindhoven per festeggiare. Il governo credeva che il rischio era minimo, ma cambiò idea in poco tempo. Inizia a vietare le strette di mano, in seguito tutti gli eventi con più di 100 persone vengono cancellati e la gente deve lavorare da casa per quanto possibile. Febbre = rimanere a casa. Il 15 marzo il Gabinetto annuncia che tutte le scuole e i club sportivi chiudono per il momento. Lo stesso vale per i bar, i ristoranti e i coffeeshop. Le misure vengono annunciate alle 17:00 e iniziano alle 18:00. Ciò ha causato delle scene particolari come lunghe file ai coffeeshop. Il giorno dopo si è deciso di riaprire i coffeeshop perché il mercato illegale di strada è fiorito subito.


Al lavoro veniamo convocati tutti. Vedo che il mio capo, un uomo grande e forte, è visibilmente turbato. Dice che l’altro capo ha preso il Coronavirus durante le sue vacanze in Austria e che si era rinchiuso nella sua casa in Frisia. Si dice che è messo piuttosto male. Non riusciva neanche più a salire le scale e faceva fatica a respirare. Inoltre si temeva una possibile fine dell’impresa. La metà del personale viene licenziata per creare liquidità. Ero perplesso. Ci è stato promesso che tutti saremo assunti quando si potrà lavorare di nuovo. Per questo ci viene permesso al momento di tenere il nostro cellulare, tablet e chiavi del lavoro. Ora è passato più di un mese e gli economisti parlano di una prossima recessione che è possibilmente peggio della Grande Depressione. È lecito chiedersi se posso riavere lo stesso lavoro. Il giorno dopo il governo annuncia che ci sarà un pacchetto di emergenza per i datori di lavoro che vengono colpiti forte come ad esempio i proprietari di bar. Si vedono restituire almeno 80% degli stipendi. Ripensandoci, me ne sono andato troppo presto da Lacoste! I miei ex-colleghi vengono pagati l’intero stipendio. Io ho chiesto l’indennità di disoccupazione. Nel periodo successivo il numero di pazienti col Coronavirus sale rapidamente. Prima l’Olanda era uno dei pochi paesi dove non era notificato un caso di corona. Ma in marzo abbiamo cominciato a “recuperare”. Attualmente in Olanda ci sono 40.000 casi di corona registrati. L’Olanda è il numero 14 sulla lista con più contagi. L’Italia è il numero 3 con 205.000 casi di corona registrati. Inoltre si deve tener presente che in Olanda abitano 17 milioni di persone e in Italia 60 milioni. Questo significa che in Olanda 0,24% è infetto dal Corona-virus e in Italia 0,34%. In Olanda 4800 persone sono morte a causa de Corona-virus e in Italia 28.000 persone. In realtà queste cifre sono nettamente superiori perché la maggior parte delle infezioni non viene nemmeno comunicata. Nessun paese era pronto per una pandemia. Nemmeno un paese ricco come l’Olanda. C’era una grave carenza di mascherine e di test. Questo problema è ancora irrisolto. Dal grafico in basso si può vedere che dall’11 aprile, nonostante i picchi nelle settimane successi, il contagio è iniziato a diminuire. Il grafico visualizza il numero di pazienti riportato dal GGD (azienda sanitaria locale) giornalmente. La settimana scorsa il governo ha deciso di riaprire tutte le scuole elementari dopo le vacanze di primavera (11 maggio). I bambini contribuiscono poco al numero d’infezioni secondo gli esperti e sarà un passo avanti nella giusta direzione.

Da un mese c’è un clima molto soleggiato in Olanda. Ciò fa sì che tanta gente vada fuori. Non è in sé che sia contro la legge. In Olanda si parla di un “lock-down intelligente”. Anche io vado fuori a godere del bel tempo, però dall’altra parte sono incline a un lock-down totale come in Italia. Sto avendo un senso di confusione a causa di questa situazione. La comunicazione del governo concernente le regole non è chiara. Si dice: “Resta a casa per quanto possibile”, ma allo stesso tempo ci si può incontrare per un caffè mantenendo la distanza appropriata. Noto però, che fuori non si rispetta sempre la distanza di un metro e mezzo. L’altro giorno vicino alla Kinkerstraat ad Amsterdam-Ovest ho visto tanta gente (tra cui tanti giovani) che se ne fregava. Mi fa rabbia perché c’è tanta gente che invece fa del suo meglio. Penso spesso dentro di me “spero che arrivi un lock-down totale così nessuno potrà più lasciare le loro case, prendi questa!” Devo ammettere che mi attengo alle regole soltanto da un mese, dopo aver discusso con i miei amici italiani e la mia famiglia ho riflettuto e ho deciso che limiterò i contatti ravvicinati per un po’ di tempo. Condivido una casa con due coinquilini ad Amsterdam-ovest e nel weekend sono con i miei genitori ad Amsterdam-est. Con i miei amici ci vediamo ancora in giro, ma per esempio andiamo al parco e ci sediamo con la distanza appropriata. Ciò è ben fattibile. Anche se mi manca lo sport, la festa, il contatto intimo e viaggiare, mi diverto perfettamente. Il giorno è quasi troppo breve. Guardo i programmi, leggo i libri di nuovo, vado fuori, finisco delle faccende al quale non potevo dedicarmi e che rimandavo all’infinito e ora ho scritto questo articolo. Rimanete positivi! Lo supereremo! Ora vado a comprarmi un buon gelato. E presto anche voi, speriamo. A cura di Tobias Lantink

Comments


bottom of page