Partendo dal costante cambiamento trattato da Eraclito nella filosofia del divenire, πάντα ῥεῖ (tutto scorre) è il nome che ho dato ad un progetto composto da 10 tavole, che parte dalla volontà di voler rappresentare il contrasto tra due mondi apparentemente opposti ma che convivono. I soggetti presi in considerazione sono: l'albero (emblema della natura) e il palazzo (simbolo di urbanizzazione). Da una parte il cemento che pervade l'ambiente, dall'altra la natura che con la sua forza e imponenza cerca di opporsi, di porre resistenza ad una società, un mondo che non riesce a darle la giusta importanza. Attraverso la tecnica delle “Cancellazioni Tattili” che ha particolari fasi e tempistiche, ho riportato su legno delle stampe di alcune mie fotografie scattate in città che per me hanno un significato e dove ho notato questo contrasto. L’atto del cancellare, lo sviluppo tattile, la creazione di bolle, macchie e venature, elementi che ricordano bruciature o muffe, l’unione dei materiali usati sono l'espressione di un logoramento interiore ed esteriore, una sensazione di perdita e rinascita, sentimenti, sensazioni, emozioni diverse che si incrociano e poi si dividono, così come i due paesaggi che rappresento, due facce della stessa medaglia, espressione di una convivenza forzata che non sempre porta risultati positivi. Una tecnica emozionale che permette di far riemergere il passato da un lato, e di renderlo completamente nuovo e addirittura cancellarlo dall'altro, un ulteriore contrasto tra passato e presente, tra ciò che è rovinato e ciò che è nuovo. Le fotografie arrivano ad assumere un aspetto quasi astratto causato dalle malformazioni che si vengono a creare ma permettono, attraverso un'accurata osservazione delle forme e della composizione dei due elementi simbolo (albero e palazzo), di riflettere maggiormente sul significato di tale contrasto. Il mio lavoro tende ad esaltare, anche attraverso la scelta dei materiali quali legno e carta, la natura e di criticare l'estrema costruzione/distruzione del paesaggio.